Fiaba di Esopo riscritta da Fiabeland per bambini di 6-8 anni.
In un grande bosco pieno di alberi altissimi, viveva un corvo nero. Questo corvo era speciale perché, oltre a fare “cra cra”, amava molto osservare tutto ciò che era intorno a lui. Un giorno, mentre era appollaiato sulla cima di un albero, vide qualcosa di molto interessante: un pezzo di formaggio giallo e invitante, posato su una finestra vicina.
Il corvo, che aveva molta fame, pensò: “Quel formaggio sarebbe perfetto per la mia merenda!” Così, con un volo rapido e senza fare rumore, si avvicinò alla finestra e afferrò il formaggio con il becco. Poi, volò verso un ramo alto e tranquillo, dove avrebbe potuto godersi il suo spuntino in pace.
Ma mentre il corvo stava per iniziare a mangiare, una volpe, che era molto furba e sempre attenta a ciò che accadeva nel bosco, lo vide. Si avvicinò all’albero dove era il corvo e, alzando gli occhi verso di lui, iniziò a parlare con una voce dolce e amichevole.
“Oh corvo meraviglioso,” disse la volpe, “sei davvero un uccello splendido! Non ho mai visto nessuno con delle piume così lucenti e belle come le tue. Sembri un vero re tra gli uccelli del bosco. Mi chiedo se la tua voce sia altrettanto bella. Potrei ascoltare un tuo canto? Sarebbe il regalo più grande per me.”
Il corvo, sentendo queste parole, si sentì molto felice e importante. Nessuno aveva mai fatto tanti complimenti a lui. Pensò: “Forse posso davvero cantare bene!” Anche se in realtà il suo canto era solo un semplice “cra cra”, la volpe l’aveva convinto che era speciale. Così, pieno di orgoglio, aprì il becco per cantare, ma in quel momento il formaggio gli scivolò dal becco e cadde giù.
La volpe, pronta e veloce, afferrò subito il formaggio caduto e corse via, ridendo per il suo piano riuscito. Mentre si allontanava, gridò: “Grazie, caro corvo, per il tuo canto e per questo gustoso formaggio!”
Il corvo, rimasto senza formaggio e un po’ confuso, capì di essere stato ingannato dalla volpe. Da quel momento, imparò a essere più attento e a non lasciarsi distrarre dai complimenti.
Morale: non fidarti di chi fa troppi complimenti e non cedere alla vanità.