Fiaba scritta da Fiabeland per bambini di 6-8 anni.
In un piccolo villaggio, pieno di case colorate e prati fioriti, viveva una tartaruga chiamata Tilly. Tilly era piccola, con un guscio marrone e lucido e grandi occhi curiosi. Ogni giorno, Tilly guardava in alto, verso il cielo azzurro, e vedeva gli uccelli volare. Li guardava volteggiare leggeri tra le nuvole e sognava di poter volare anche lei.
“Oh, come vorrei poter volare come loro!” sospirava Tilly, guardando una rondine che planava nel cielo.
Ma quando parlava del suo sogno di volare, gli altri animali del villaggio scuotevano la testa. “Ma Tilly, le tartarughe non possono volare! Hai un guscio troppo pesante!” le dicevano.
Tilly si sentiva un po’ triste, ma nel suo cuore di tartaruga, non voleva arrendersi. “Deve esserci un modo,” pensava. “Forse posso imparare a volare in qualche modo.”
Un giorno, mentre Tilly camminava lentamente nel bosco, pensando al suo sogno, incontrò un corvo nero con piume lucenti. Il corvo si chiamava Carl e aveva occhi brillanti e saggi.
“Ciao, Tilly! Perché sei così triste oggi?” chiese Carl, posandosi su un ramo vicino a lei.
Tilly alzò gli occhi e vide Carl. “Ciao, Carl. Sto solo pensando a quanto mi piacerebbe volare, ma tutti dicono che è impossibile per una tartaruga.”
Carl guardò Tilly e sorrise. “Tilly, sai, a volte i sogni più impossibili possono diventare realtà. Hai mai pensato di costruire delle ali?”
Tilly aprì gli occhi di meraviglia. “Ali? Come potrei costruire delle ali?”
Carl si mise a ridere. “Con foglie e ramoscelli, Tilly! Posso aiutarti a trovarli se vuoi.”
Così, Tilly e Carl iniziarono a raccogliere foglie grandi e ramoscelli leggeri nel bosco. Tilly lavorava con determinazione, anche se era difficile per lei muoversi velocemente.
“Carl, come faccio a sapere se queste ali funzioneranno?” chiese Tilly, mentre legava insieme foglie e ramoscelli.
Carl sorrideva. “Non lo sapremo finché non provi, Tilly. Ma ricorda, il più importante è provarci!”
Dopo molti giorni di lavoro, Tilly aveva finalmente costruito le sue ali. Erano grandi e verdi, fatte di foglie e tenute insieme da ramoscelli flessibili.
“Guarda, Carl! Ho finito le mie ali!” esclamò Tilly, emozionata.
Carl volò giù per vedere da vicino. “Sono bellissime, Tilly! Ora, devi solo avere il coraggio di provarle.”
Tilly guardò le sue ali. Sentiva un misto di emozione e paura. “E se cado?” chiese.
Carl le mise una piuma sul guscio. “Anche se cadi, Tilly, sarò qui per aiutarti. Il più importante è che hai il coraggio di provare.”
Con quelle parole di incoraggiamento, Tilly si sentì pronta. Era il momento di provare a volare.
Con grande eccitazione e un pizzico di nervosismo, Tilly iniziò a lavorare alla costruzione delle sue ali, sotto la guida esperta di Carl. “Dobbiamo trovare le foglie più grandi e i ramoscelli più leggeri,” spiegò Carl, volando qua e là per raccoglierli. Tilly, con i suoi movimenti lenti ma precisi, aiutava a raccogliere ciò che Carl trovava.
Assemblare le ali non fu facile. Tilly doveva sistemare ogni foglia e ogni rametto in modo che fossero abbastanza forti da sostenerla, ma anche abbastanza leggeri da non appesantirla troppo. “Deve essere un equilibrio perfetto,” mormorava Tilly, mentre lavorava con cura.
All’inizio, le ali non sembravano funzionare. Ogni volta che Tilly provava a sollevarsi da terra, cadeva subito. Ma non si arrese. “Devo solo continuare a provare,” si diceva. Con ogni caduta, imparava qualcosa di nuovo e migliorava le sue ali.
Carl era sempre lì, ad incoraggiarla e a darle consigli. “Forse se sposti questa foglia un po’ più in là,” suggeriva, oppure “Cosa ne dici di aggiungere qualche rametto qui?”
Finalmente, dopo molti giorni di duro lavoro e numerosi tentativi, Tilly sentì che le sue ali erano pronte. Si mise al bordo di una piccola collina nel villaggio e, con tutto il coraggio che aveva, iniziò a correre.
“Io posso fare questo,” si disse, mentre le sue piccole zampe battevano sul terreno e le sue ali iniziavano a sollevare.
E poi, successe. Tilly planò nell’aria! Non era un volo alto, né durò molto a lungo, ma per qualche glorioso momento, Tilly volava. Il vento sussurrava intorno a lei, e lei si sentì leggera come una piuma.
“Ce l’ho fatta! Sto volando!” gridò Tilly, mentre planava giù dolcemente.
Gli altri animali del villaggio, che avevano osservato da lontano, rimasero a bocca aperta. Tilly, la piccola tartaruga che avevano sempre conosciuto, stava volando davvero!
Carl volò accanto a lei, ridendo e applaudendo. “Hai visto, Tilly? Hai creduto in te stessa e hai realizzato il tuo sogno!”
Tilly atterrò delicatamente sull’erba, le sue ali ancora tremanti dall’emozione. Aveva realizzato il suo sogno, aveva volato, anche se solo per un breve momento. E quel breve volo le aveva dato la certezza che, con un po’ di coraggio e tanta determinazione, tutto era possibile.
Quando Tilly planò per la prima volta, gli altri animali del villaggio rimasero a bocca aperta. “Guardate Tilly! Sta davvero volando!” esclamarono, pieni di sorpresa e ammirazione. La loro opinione su di lei cambiò in quel momento; se Tilly poteva volare, allora tutto era possibile!
Inspirati da Tilly, gli animali iniziarono a condividere i propri sogni. L’orso voleva imparare a ballare, la volpe a dipingere, e l’uccellino a scrivere poesie. Il villaggio divenne un luogo di speranza e creatività, dove ogni animale lavorava per realizzare i propri sogni, motivati dall’esempio di Tilly.
Morale: Non importa quanto sia improbabile un sogno, con impegno, creatività e l’aiuto degli amici, può diventare realtà.