In un angolo tranquillo del grande bosco, dove i fiori profumavano dolcemente e gli uccelli cinguettavano allegri, c’era un albero molto speciale. Era tanto grande che i suoi rami sembravano toccare il cielo. Questo albero era molto antico e saggio, e tutti lo chiamavano l’Albero della Saggezza.
Sotto l’Albero della Saggezza, l’erba era sempre verde e morbida, un perfetto tappeto naturale. Qui, gli animali del bosco amavano riposare. Coniglietti con le orecchie lunghe, scoiattoli curiosi e persino le timide volpi venivano a fare un pisolino o a giocare all’ombra dei suoi rami.
Anche le persone del villaggio vicino amavano quel posto. I bambini correvano felici tra i fiori, mentre i nonni sedevano tranquilli a raccontare storie. Tutti si sentivano al sicuro sotto l’Albero della Saggezza.
L’albero aveva una voce calma e profonda, come un vecchio saggio. Quando qualcuno aveva un problema o una domanda difficile, si sedeva sotto l’albero e parlava. L’Albero della Saggezza ascoltava attentamente, muovendo dolcemente le foglie al vento.
“Albero della Saggezza,” chiese una volta un bambino, “perché il cielo è così grande?”
L’albero rispose con voce gentile: “Il cielo è grande per dare spazio a tutti i sogni del mondo.”
E una signora chiese: “Albero della Saggezza, perché l’acqua del fiume scorre sempre?”
Risposta dell’albero: “Il fiume scorre sempre per ricordarci che, come l’acqua, anche noi dobbiamo andare avanti nella vita, superando gli ostacoli e scoprendo cose nuove.”
E così, giorno dopo giorno, l’albero rispondeva alle domande grandi e piccole, sempre con parole gentili e piene di amore. Per tutti nel villaggio e nel bosco, era un amico saggio, un custode di storie e segreti.
Un giorno, una bambina di nome Mia, con i capelli ricci come morbidi anelli e occhi scintillanti come stelle brillanti, si avvicinò all’Albero della Saggezza. Era un albero grande e bello, con foglie che sembravano sussurrare segreti al vento. Mia aveva un cuore pieno di amore e una domanda molto importante nella sua mente.
Mia aveva notato che sua mamma ultimamente sembrava sempre un po’ triste. La vedeva spesso guardare fuori dalla finestra con uno sguardo lontano, come se cercasse qualcosa che non c’era. Mia voleva più di ogni altra cosa vedere sua mamma sorridere di nuovo, un sorriso vero e felice.
Così, sedendosi sotto l’albero, alzò gli occhi verso i rami e chiese: “Albero della Saggezza, come posso rendere felice mia mamma?”
L’albero, con le sue foglie che frusciavano dolcemente, sembrò sorridere a Mia. “Mia, la felicità è come un seme. Piantalo con un gesto gentile, annaffialo con amore, e crescerà giorno dopo giorno,” rispose l’Albero con una voce che sembrava un abbraccio caldo.
Mia tornò a casa pensando alle parole dell’albero. Decise che avrebbe fatto tutto il possibile per piantare quel seme di felicità per sua mamma. Così, ogni giorno, faceva qualcosa di speciale per lei.
La mattina seguente, Mia si svegliò presto e disegnò un bellissimo fiore su un foglio. Lo colorò con tutte le matite che aveva, facendolo brillare come un arcobaleno. Poi lo mise sul tavolo della cucina dove sua mamma avrebbe potuto vederlo appena si fosse svegliata. Quando sua mamma vide il disegno, i suoi occhi si illuminarono e sulle sue labbra apparve un piccolo sorriso.
Il giorno dopo, Mia aiutò sua mamma in cucina. Imparò a fare i biscotti al cioccolato, i preferiti di sua mamma. Insieme mescolarono la farina, il burro e il cioccolato, ridendo e scherzando. Quando i biscotti furono pronti, erano deliziosi, e la mamma di Mia sorrise ancora, un sorriso che sembrava più caldo.
Ogni giorno, Mia trovava nuovi modi per piantare quel seme di felicità. Abbracciava sua mamma senza motivo, raccontava storie divertenti che aveva sentito a scuola, e a volte, semplicemente, le teneva la mano mentre camminavano insieme.
Con il passare dei giorni, Mia iniziò a notare dei cambiamenti. La mamma non guardava più fuori dalla finestra con lo sguardo triste. Ora, sorrideva più spesso, e quelle risate, che una volta erano così rare, cominciavano a riempire di nuovo la casa.
Una sera, mentre Mia stava per andare a letto, sua mamma la strinse forte in un abbraccio e le disse: “Grazie, Mia. Sei il mio piccolo raggio di sole.”
Mia capì allora che l’Albero della Saggezza aveva ragione. La felicità era davvero come un seme, e con i suoi piccoli gesti d’amore, era riuscita a farlo fiorire. Si addormentò quella notte con un sorriso, sapendo che aveva reso sua mamma felice, un piccolo passo alla volta. E nel suo cuore, promise di continuare a coltivare quel seme di felicità, ogni giorno.