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La scuola di mostri

Favola scritta da Fiabaland per bambini di 6-8 anni.

Nicolai era un piccolo vampiro molto speciale. Mentre gli altri vampiri bevevano sangue, lui preferiva il succo di frutta, soprattutto quello di arancia e di mela. I suoi genitori, che erano vampiri grandi e molto legati alla tradizione, volevano che anche Nicolai diventasse un vampiro bravo come loro. Così, gli avevano regalato tanti giocattoli da vampiro: c’erano denti finti super affilati per fare “Aaaah!”, mantelli neri che sembravano ali di pipistrello quando correva, e una piccola bara giocattolo dove poteva fare finta di dormire.

Ma i giochi preferiti da Nicolai erano molto diversi. Amava il suo pallone grande e colorato, con cui poteva giocare a calcio nel giardino di casa. Aveva anche un trenino con tanti vagoni che poteva far correre sui binari, facendo “Choo choo!” mentre viaggiava per la stanza.

Nicolai amava anche leggere libri con storie di avventure e guardare le stelle dalla finestra della sua cameretta. Sognava di viaggiare in luoghi lontani e di fare nuove amicizie. Ma i suoi genitori erano un po’ preoccupati perché Nicolai non era come gli altri piccoli vampiri. Non gli piacevano le cose paurose e spaventose, preferiva ridere e giocare in pace.

Un giorno, i genitori di Nicolai decisero che forse era il momento di aiutare il figlio a diventare un vampiro più simile agli altri. Così, pensarono che di mandarlo in una scuola per piccoli mostri.

Il piccolo vampiro  si sentì triste all’idea di lasciare la sua casa e i suoi giochi. Ma sapeva che doveva provare a essere coraggioso, come i vampiri veri.

Quando Nicolai arrivò alla scuola per mostri, sembrava di essere entrato in una storia di un libro. La scuola era grande e sembrava un castello da favola, con torri alte e un tetto a punta. Tutto intorno c’era una nebbia fitta, dalla quale spuntavano pipistrelli e mostriciattoli di ogni tipo. Il grande cancello di ferro faceva “Creeeek” ogni volta che si apriva e si chiudeva, come nelle storie dei fantasmi.

Nicolai guardò la scuola e si sentì piccolino e un po’ spaventato. “Qui è tutto così grande e scuro”, pensò. C’erano statue di mostri e gargoyle che sembravano guardarlo con occhi grandi. Le finestre del castello avevano tende pesanti che sembravano ali di pipistrello.

Entrando, Nicolai sentì il pavimento freddo sotto le sue scarpette. Le aule erano grandi, con pareti di pietra e poche luci, che facevano ombre lunghe e strane. Nicolai sentì il battito del suo cuoricino di vampiro, “Tum-tum, tum-tum”. Lui era abituato a giocare e ridere, non a stare in posti così grandi e bui.

“Qui imparerai a essere un bravo vampiro”, gli avevano detto i suoi genitori. Ma Nicolai si sentiva un po’ solo, lontano dai suoi giocattoli e dal suo succo di frutta. Pensava ai suoi amici a casa, al suo trenino, e si chiedeva se avrebbe mai trovato amici in questo posto così diverso.

La notte, prima di addormentarsi nel suo lettino nella scuola, Nicolai guardava fuori dalla finestra. Vedeva la luna e le stelle e si sentiva un po’ meno solo. “Forse domani sarà un giorno migliore”, si diceva, sperando di trovare qualcosa di bello anche in questo posto così grande e misterioso.

Il giorno dopo, mentre Nicolai esplorava la scuola, vide una piccola streghetta che stava giocando da sola. Lei non sembrava spaventosa come le altre streghe; anzi, aveva un sorriso dolce e stava facendo una magia speciale. Con la sua bacchetta, creava tante lucine colorate che danzavano nell’aria come piccole stelle. Nicolai si avvicinò, incuriosito.

“Ciao! Come fai quella magia bella con le luci?” chiese Nicolai, guardando le lucine.

“Ciao! Io sono Zara la streghetta. Uso la mia bacchetta magica per fare luci colorate. Non mi piace fare magie nere, mi piace rendere tutto brillante e felice!” rispose Zara con un sorriso.

“Wow, è come uno spettacolo di fuochi d’artificio! Io sono Nicolai. Anche a me non piacciono le cose spaventose. Mi piacciono i giochi e il succo di frutta,” disse Nicolai, felice di aver trovato qualcuno simile a lui.

Poi, mentre parlavano, si avvicinò un piccolo lupo mannaro. Aveva un’aria timida e guardava in giro con occhi grandi.

“Ciao, io sono Lycan. Ho sentito quello che avete detto. Anch’io ho paura del buio e della notte. Non mi piacciono le cose spaventose. Mi piace molto leggere, soprattutto i libri di avventure” disse il lupo mannaro con una vocina bassa.

“Ciao Lycan! Io sono Nicolai e lei è Zara. Vuoi essere nostro amico?” chiese Nicolai, offrendo un sorriso amichevole.

“Sì, mi piacerebbe molto!” rispose Lycan, sorridendo per la prima volta.

Da quel momento, Nicolai, Zara e Lycan divennero grandi amici. Giocavano insieme durante le pause, condividendo storie e risate. Nicolai si sentì molto più felice sapendo che aveva trovato amici che, come lui, erano un po’ diversi dagli altri, ma speciali nel loro modo di essere.

Un giorno i tre amici scoprirono che non erano gli unici a non amare le cose spaventose. Molti altri bambini della scuola per mostri avevano interessi diversi e speciali. Allora, ebbero un’idea brillante!

“Perché non facciamo delle serate speciali ogni fine settimana?” propose Nicolai. “Ogni gruppo di amici può organizzare qualcosa di divertente e mostrare i propri talenti!”

“Che idea fantastica!” esclamò Zara, facendo volteggiare la sua bacchetta magica. “Posso creare luci e colori per rendere tutto più bello!”

“E io posso raccontare storie,” aggiunse Lycan, sorridendo al pensiero di condividere le sue avventure preferite.

Così, ogni fine settimana, un gruppetto di studenti organizzava una serata di intrattenimento. C’era sempre qualcosa di nuovo e emozionante da vedere e fare.

Finalmente, arrivò il turno dei tre piccoli mostri. Nicolai era tutto eccitato all’idea di preparare i suoi succhi di frutta speciali.

“Guardate, ragazzi!” disse Nicolai, mostrando una grande cesta piena di frutta colorata. “Ho portato arance, mele, pere, fragole e tanti altri frutti per fare i succhi!”

“Wow, quanti colori!” esclamò Zara, i suoi occhi brillavano vedendo tutti quei frutti.

Lycan annusò l’aria piena di profumi dolci e freschi. “Questo sarà il miglior festival di sempre!” disse con entusiasmo.

Nicolai si mise subito al lavoro. Spremeva la frutta e mescolava i succhi, creando gusti nuovi e sorprendenti. Ogni succo era un arcobaleno di sapori, servito in bicchieri decorati con ombrellini colorati e cannucce divertenti.

“Guardate questo!” esclamò Zara, agitando la sua bacchetta. D’improvviso, piccole luci magiche iniziarono a volteggiare sopra i bicchieri, facendo brillare i succhi come gemme scintillanti.

“È come bere stelle cadenti!” disse un piccolo mostro, tenendo il suo bicchiere pieno di succo scintillante.

Mentre tutti gustavano i succhi di Nicolai, Lycan cominciò a raccontare le sue storie. “Una volta, in una giungla lontana, c’era un albero magico che cresceva solo frutti dorati,” iniziò Lycan, la sua voce calma e avvolgente catturava l’attenzione di tutti.

Gli occhi dei bambini si allargarono di meraviglia mentre Lycan descriveva avventure in terre esotiche, piene di frutti misteriosi e creature amichevoli.

“Ed è così che l’eroe della storia trovò il frutto più dolce e succoso di sempre!” concluse Lycan, mentre tutti applaudivano felici.

La serata fu un successo incredibile. Gli altri bambini scoprirono che c’era molto di più nella vita di un piccolo mostro oltre a spaventare e fare magie nere. Potevano essere creativi, divertirsi e condividere storie e talenti unici.

Quando il direttore della scuola, un grande mostro che somigliava a Frankenstein, vide lo spettacolo organizzato dai tre amici, rimase a bocca aperta. Si avvicinò timidamente al tavolo dove Nicolai stava servendo i suoi succhi di frutta.

“Posso assaggiare uno di questi?” chiese con una voce profonda che sembrava il rombo di un tuono.

“Certo, Direttore!” rispose Nicolai con un sorriso, passandogli un bicchiere pieno di succo colorato.

Il direttore assaggiò il succo e i suoi occhi si illuminarono. “Questo è delizioso!” esclamò, sorpreso. Poi si girò verso Zara, che con la sua bacchetta faceva danzare luci colorate nell’aria. “E questa magia è spettacolare!”

Lycan, che aveva appena finito di raccontare una delle sue storie, si avvicinò timidamente. “Ti è piaciuta la storia, Direttore?” chiese con voce incerta.

Il direttore si asciugò una lacrima dall’angolo dell’occhio. “Sì, mi ha commosso. Non avevo mai sentito una storia così bella.”

Da quel giorno, il direttore decise che i piccoli mostri della scuola dovevano essere liberi di sviluppare i loro talenti. Convocò una riunione con tutti gli insegnanti per cambiare il programma scolastico, prendendo spunto dalle idee e interessi degli studenti stessi.

In seguito, organizzò un incontro con tutti i genitori. “Abbiamo deciso di fare un cambiamento importante,” annunciò il direttore. “Da oggi, la nostra scuola incoraggerà ogni studente a sviluppare i propri talenti unici, qualunque essi siano.”

I genitori erano sorpresi, ma anche curiosi di sapere di più. Il direttore allora chiese a Nicolai, Zara e Lycan di organizzare uno spettacolo per mostrare ai genitori cosa potevano fare i loro bambini.

Il giorno dello spettacolo, la scuola era piena di emozione e aspettativa. I genitori rimasero a bocca aperta vedendo quanto i loro bambini fossero felici e creativi. Applaudirono a lungo e con entusiasmo. Anche i più scettici capirono che permettere ai bambini di esprimere i loro talenti unici era la cosa migliore da fare.

Da quel giorno, la scuola per mostri divenne un luogo dove ogni bambino poteva brillare con la propria luce. Nicolai, Zara e Lycan erano felici di aver contribuito a questo grande cambiamento e sapevano che avevano fatto qualcosa di veramente speciale.

Morale: ognuno di noi è unico e ha qualcosa di speciale che può condividere con gli altri.