Favola scritta di Fiabeland per bambini di 3-5 anni
In una piccola foresta viveva un giovane lupo di nome Leo. Leo era diverso dagli altri lupi: ogni notte di luna piena, si trasformava in un lupo mannaro, con un pelo lucente come l’argento e occhi che brillavano come stelle. In quella foresta, ogni anno si svolgeva una grande gara di corsa. Tutti gli animali partecipavano, dal piccolo scoiattolo alla veloce volpe. Leo voleva partecipare, ma aveva paura. “E se gli altri scoprono il mio segreto?” pensava.
La notte prima della gara, Leo non riusciva a dormire. Guardava la luna piena dalla finestra e sospirava. “Voglio correre,” disse a se stesso, “ma voglio essere me stesso, un vero lupo mannaro.”
Il giorno della gara, la foresta era piena di eccitazione. Animali di ogni tipo si erano radunati per la gara. Leo si unì a loro, il cuore che batteva forte. “Oggi mostrerò a tutti chi sono veramente,” decise con coraggio.
La gara iniziò. Leo correva veloce, ma ancora sotto la sua forma di lupo. Poi, proprio quando stava per raggiungere la linea del traguardo, sentì il potere della luna piena. Si trasformò in un lupo mannaro davanti a tutti. Gli altri animali si fermarono, sorpresi. Ma invece di avere paura, iniziarono ad applaudire. Leo, ora in tutta la sua gloria di lupo mannaro, attraversò il traguardo per primo, con un sorriso radioso.
“Hai corso meravigliosamente!” esclamò la volpe. “Sei incredibile!” aggiunse lo scoiattolo. Leo si sentì felice e accettato. Aveva mostrato a tutti la sua vera natura e aveva vinto la gara.
Da quel giorno, Leo non ebbe più paura di mostrare chi fosse. E gli altri animali della foresta impararono che essere diversi non è solo accettabile, ma è qualcosa di speciale e unico. La gara di corsa nella foresta divenne un evento annuale dove ogni animale, non importa quanto unico o diverso, poteva mostrare il proprio talento. E Leo, il lupo mannaro, divenne un eroe nella foresta, ricordato per il suo coraggio e la sua velocità.
Morale: il coraggio di essere se stessi è più importante della paura del giudizio altrui.