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Il coniglietto astuto e l’elefante prepotente

Favola persiana riscritta da Fiabeland per bambini di 6-8 anni

Una volta, in una foresta lussureggiante, un luogo magico dove gli alberi sembravano danzare con il vento e i fiori dipingevano il suolo con sfumature vivaci, c’era un regno di animali che vivevano in perfetta armonia. In questo paradiso verde, un piccolo coniglio di nome Hareem si distingueva per la sua astuzia e intelligenza. Il suo pelo era soffice e luminoso, color marrone chiaro con striature più scure, e i suoi occhi scintillavano di una curiosità senza fine.

Hareem era una creatura speciale, amata da tutti nella foresta. Il suo spirito gentile e la sua saggezza lo rendevano un amico prezioso e un consigliere affidabile. Era noto per risolvere i problemi con ingegno e per offrire parole di conforto e saggezza quando necessario.

Gli animali della foresta spesso si riunivano intorno a lui, ascoltando attentamente i suoi racconti e consigli. Hareem amava condividere storie di luoghi lontani e avventure incredibili, arricchendo la vita di tutti con il suo sapere e la sua vivace immaginazione.

In questo angolo di natura, dove la vita scorreva serena e gioiosa, Hareem viveva felice, ammirando la bellezza del mondo intorno a lui e godendo della compagnia dei suoi amici della foresta.

Un giorno, un maestoso elefante di nome Zalif fece il suo ingresso nella foresta. Era un gigante, con orecchie ampie che si muovevano al ritmo del vento e una proboscide lunga e potente. La sua grandezza incantò inizialmente tutti gli animali, che erano meravigliati da questa nuova presenza. Tuttavia, non passò molto tempo prima che Zalif mostrasse un lato meno amabile. Cominciò a comportarsi in modo arrogante e dominante, distruggendo senza pensieri le dimore degli altri animali e esaurendo le loro riserve di cibo. Questo cambio di atteggiamento trasformò la curiosità iniziale degli abitanti della foresta in preoccupazione e timore, turbando la pace che un tempo regnava in quelle terre verdi.

In quella foresta incantata, dopo che l’elefante Zalif iniziò a comportarsi in modo prepotente, tutti gli animali si sentirono molto preoccupati e spaventati. Si riunirono in un raduno speciale, sotto la grande quercia, per parlare di cosa fare. Erano tutti lì: coniglietti con le loro orecchie dritte, scoiattoli con le guance piene di noci, e perfino gli uccelli, che di solito volavano alti nel cielo, si posarono sui rami più bassi per partecipare.

“Come possiamo fermare un animale così grande e forte come Zalif?” chiedeva timidamente un piccolo topolino, guardando intorno con occhi pieni di paura. “Non possiamo lasciare che continui a rovinare le nostre case e a mangiare tutto il nostro cibo,” aggiungeva un riccio, arruffando i suoi aculei.

In mezzo a loro, su una piccola roccia, sedeva Hareem, il coniglio saggio. Ascoltava attentamente, pensando a una soluzione. Dopo un po’, con una voce chiara e calma che riusciva a farsi sentire da tutti, disse: “Amici, ho un’idea. Ma ho bisogno del vostro aiuto per realizzarla.”

Tutti gli animali si zittirono e si voltarono verso Hareem, aspettando curiosi di sentire il suo piano. “Stasera,” continuò Hareem, “quando la luna sarà alta e luminosa nel cielo, dirò a Zalif che la luna vuole parlare con lui. Gli dirò che è arrabbiata per il modo in cui si sta comportando.”

Una piccola lepre, con le orecchie alzate, chiese: “Ma come farai a convincere Zalif che la luna vuole davvero parlare con lui?” Hareem sorrise e rispose: “La luna stasera sarà grande e piena. Gli dirò di incontrarci vicino al lago, dove potrà vedere il suo riflesso nell’acqua e penserà che sia la luna stessa a volergli parlare.”

Gli animali, ascoltando il piano di Hareem, iniziarono a sentirsi un po’ più speranzosi. Anche se erano ancora preoccupati, sapevano che Hareem era molto intelligente e aveva già aiutato molti di loro in passato. Così, con un misto di eccitazione e nervosismo, decisero di fidarsi di lui e di vedere cosa sarebbe successo quella notte.

Quella notte, con passi leggeri e silenziosi, Hareem si avvicinò a Zalif, che dormiva sotto un grande albero. “Zalif,” sussurrò dolcemente, “ho un messaggio per te dalla luna.” Zalif si svegliò lentamente, guardando il coniglio con occhi sonnolenti. “Dalla luna?” mormorò, confuso.

“Sì,” continuò Hareem, “la luna è arrabbiata per il tuo comportamento nella foresta e vuole parlarti. Seguimi, ti porterò da lei.” Zalif, incuriosito e un po’ intimidito, si alzò e seguì Hareem fino a un lago vicino.

Lì, l’acqua calma rifletteva la luna piena, creando un’immagine bellissima e serena. “Ecco la luna,” disse Hareem, indicando il riflesso. “Devi avvicinarti e ascoltare cosa ha da dire.”

Zalif si avvicinò cautamente all’acqua, facendo ondeggiare leggermente il riflesso lunare. Il grande elefante si piegò sul bordo del lago, guardando il riflesso della luna e aspettando che parlasse.

Zalif, il grande elefante, si chinò verso il lago, fissando intensamente il riflesso della luna. “Cara Luna, cosa desideri dirmi?” chiese con una voce che faceva tremare le foglie vicine.

Il coniglio Hareem, nascondendosi dietro un cespuglio, imitò una voce dolce e melodica. “Zalif, ho osservato come hai trattato gli altri abitanti della foresta. Hai distrutto le loro case e consumato il loro cibo. Questo comportamento deve cessare,” disse con tono grave.

Zalif, sorpreso e un po’ spaventato, annuì. “Cosa devo fare per rimediare?” chiese, guardando il riflesso.

Hareem, mantenendo la sua voce calma e autorevole, rispose: “Per dimostrare il tuo pentimento, devi entrare nell’acqua e purificarti. Solo così potrai essere perdonato.”

Credendo di parlare con la luna, Zalif entrò timidamente nel lago. Ma, non appena mise il piede nell’acqua, il terreno sotto di lui cedette, facendolo sprofondare nel fango. L’elefante iniziò a lottare nel fango, diventando sempre più agitato. “Aiuto!” gridò, muovendo la sua proboscide in aria.

Gli animali della foresta, nascosti tra gli alberi, osservarono la scena con stupore. “Hareem sta usando la sua astuzia contro Zalif!” esclamò un piccolo scoiattolo, ammirando il coraggio del coniglio.

Zalif, ora bloccato nel fango, si rese conto di essere stato ingannato. “Per favore, aiutatemi,” implorò, guardando gli animali della foresta con occhi supplichevoli.

Hareem uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò a Zalif con un sorriso astuto. “Signor Zalif, ora capisci come ci siamo sentiti noi, piccoli abitanti della foresta, quando hai usato la tua forza contro di noi?” L’elefante annuì, capendo il suo errore.

“Ti aiuterò,” disse Hareem, “ma solo se prometti di vivere in pace con noi e di aiutare a ricostruire ciò che hai distrutto.” Zalif accettò, promettendo di essere un buon amico e protettore per tutti nella foresta.

Gli animali lavorarono insieme per aiutare Zalif a uscire dal fango. Uccelli, conigli, scoiattoli e persino le timide lepri si unirono, utilizzando rami e liane per tirarlo fuori.

Dopo svariati tentativi, riuscirono finalmente a liberare Zalif. L’elefante si alzò, scuotendosi l’acqua e il fango di dosso. “Grazie a tutti voi,” disse con voce umile e grata, “da oggi in poi sarò il vostro più grande alleato.”

Da quel giorno, Zalif mantenne la sua promessa, aiutando a ricostruire le case degli animali e a piantare nuovi alberi. La sua forza, un tempo motivo di paura, ora era diventata una risorsa preziosa per la comunità della foresta.

Hareem, acclamato come un eroe, era felice di vedere la foresta tornare a essere un luogo di pace e felicità.