Fiaba di Charles Perrault riscritta da Fiabeland per bambini di 6-8 anni.
C’era una volta una ragazza dolce e gentile di nome Cenerentola che viveva con la sua matrigna e le sue due sorellastre. La matrigna e le sorellastre erano molto cattive con Cenerentola, facendola lavorare tutto il giorno e chiamandola “Cenerentola” perché era sempre sporca di cenere.
La casa in cui vivevano era grande e bella, ma Cenerentola doveva fare tutte le pulizie, cucinare e lavare. La sua camera era una piccola stanza fredda in cima a una lunga scala, mentre la matrigna e le sorellastre avevano le stanze più belle della casa.
Cenerentola era molto triste, ma non si lamentava mai. Anche se la facevano lavorare tanto, lei cantava mentre spazzava e sorrideva ai piccoli uccellini che venivano a farle compagnia. Aveva un cuore buono e sognava che un giorno la sua vita sarebbe cambiata.
Un giorno, un messaggero del re bussò alla loro porta. Portava un invito a un grande ballo che si sarebbe tenuto al palazzo. Il re voleva che il suo figlio, il principe, trovasse una sposa e tutte le ragazze del regno erano invitate.
Le sorellastre di Cenerentola erano eccitatissime. Cominciarono subito a prepararsi per il ballo, provando abiti scintillanti e gioielli luccicanti. Chiedevano a Cenerentola di aiutarle a pettinarsi e a scegliere i vestiti più belli.
“Vorrei poter venire al ballo anch’io,” sospirò Cenerentola mentre aiutava le sorellastre.
“Tu al ballo?” risero le sorellastre. “Con quei vestiti sporchi e stracciati? Faresti ridere tutto il regno!”
Il giorno del ballo, Cenerentola aiutò le sorellastre a prepararsi. Quando furono pronte, salirono sulla carrozza e partirono per il palazzo, lasciando Cenerentola da sola.
Cenerentola uscì in giardino e si mise a piangere. Era così triste perché anche lei voleva andare al ballo. Voleva ballare e ridere e dimenticare per una sera di essere solo la povera Cenerentola.
Mentre piangeva, sentì una voce dolce che la chiamava. “Perché piangi, cara?” disse la voce.
Cenerentola alzò lo sguardo e vide una donna anziana e gentile con un bastone scintillante. “Chi sei?” chiese Cenerentola, asciugandosi le lacrime.
“Sono la tua fata madrina,” disse la donna con un sorriso. “E sono qui per aiutarti ad andare al ballo.”
Con un colpo del suo bastone magico, la fata madrina trasformò una zucca nel giardino in una splendida carrozza dorata. Poi, con un altro colpo, trasformò i topolini che correvano nel giardino in bei cavalli bianchi.
“Ora sali sulla carrozza, cara,” disse la fata madrina. “Ma ricorda, devi tornare a casa prima di mezzanotte. Quando l’orologio suonerà mezzanotte, la magia finirà.”
Cenerentola era stupita. “Grazie, fata madrina!” esclamò, saltando sulla carrozza.
Cenerentola viaggiò verso il palazzo, emozionata e incredula. Quando arrivò, tutti si fermarono a guardarla. La carrozza dorata, i cavalli bianchi e la sua bellezza incantavano tutti. Vestita con un abito splendente e scintillante, sembrava una vera principessa.
Con passi leggeri, Cenerentola entrò nella grande sala da ballo. Il principe, che stava ballando, la vide e rimase senza fiato. Corse verso di lei, le prese la mano e la invitò a ballare. La musica suonava dolcemente mentre danzavano insieme. Cenerentola si sentiva come in un sogno, e il principe era incantato dalla sua bellezza e gentilezza.
Le sorellastre di Cenerentola non la riconobbero. Si chiedevano chi fosse quella ragazza che aveva catturato l’attenzione del principe. Cenerentola ballò tutta la sera con il principe, e ogni volta che la musica cambiava, lui la invitava di nuovo a ballare.
Ma, mentre la serata andava avanti, Cenerentola ricordò le parole della sua fata madrina. Doveva andarsene prima di mezzanotte! Guardò l’orologio e vide che mancavano solo pochi minuti a mezzanotte. Con un saluto rapido al principe, Cenerentola corse via dalla sala da ballo.
Il principe la inseguì, chiamandola, ma Cenerentola era troppo veloce. Mentre correva, perse una delle sue scarpette di cristallo, ma non si fermò a raccoglierla. Saltò sulla sua carrozza e partì verso casa. Proprio mentre l’orologio suonava mezzanotte, la magia finì. La carrozza tornò ad essere una zucca, i cavalli dei topolini e il suo bellissimo abito si trasformò di nuovo in stracci.
Cenerentola tornò a casa, stremata ma felice per la meravigliosa serata che aveva trascorso. Si nascose nella sua piccola stanza, tenendo stretta l’unica scarpetta di cristallo che le era rimasta.
Il giorno dopo, il principe, disperato per aver perso la bella sconosciuta, ordinò ai suoi servi di andare in ogni casa del regno con la scarpetta di cristallo. Voleva trovare la ragazza che aveva ballato con lui e che aveva catturato il suo cuore.
I servi del principe iniziarono il loro viaggio attraverso il regno, provando la scarpina di cristallo a ogni ragazza che incontravano. Ma la scarpetta era troppo piccola e nessuna riusciva a indossarla.
Finalmente, arrivarono alla casa di Cenerentola. Le sorellastre provarono a infilarsi la scarpetta, spingendo e tirando, ma i loro piedi erano troppo grandi. La matrigna insisteva che non c’era nessun’altra ragazza in casa. Ma il servo del principe, che aveva visto Cenerentola in lontananza, chiese di provare la scarpetta anche a lei.
La matrigna rise. “Cenerentola? È solo una serva! Non può essere lei la ragazza che cercate!” Ma il servo insistette e Cenerentola fu chiamata.
Quando Cenerentola si sedette e mise il suo piedino nella scarpetta di cristallo, questa calzava perfettamente, come se fosse stata fatta apposta per lei. Poi, con un sorriso dolce, Cenerentola tirò fuori l’altra scarpetta di cristallo dalla tasca del suo grembiule.
Tutti rimasero stupiti. La matrigna e le sorellastre non potevano credere che la loro serva fosse la bella ragazza che aveva conquistato il cuore del principe.
Il principe fu informato che la ragazza misteriosa era stata trovata. Arrivò immediatamente a casa di Cenerentola e, vedendola, seppe subito che era lei la ragazza che aveva ballato con lui al ballo. La sua gioia era immensa.
Cenerentola fu portata al palazzo, dove fu accolta con grande festa. Il principe e Cenerentola si sposarono in una splendida cerimonia, e tutti nel regno furono invitati per festeggiare il loro amore.
Dopo il matrimonio, Cenerentola portò la matrigna e le sorellastre a vivere con lei al palazzo. Nonostante fossero state cattive con lei, Cenerentola le perdonò e le trattò con gentilezza e amore.