Una fiaba dei fratelli Grimm, riscritta da Fiabeland, per bambini di 6-8 anni.
In un piccolo villaggio, c’era una ragazza chiamata Cappuccetto Rosso, per via del suo adorato mantello rosso che indossava sempre. Un giorno, la mamma di Cappuccetto le disse: “Tua nonna non sta bene. Portale questo cesto pieno di dolci e frutta fresca per farla sentire meglio.” Cappuccetto Rosso sorrise felice di poter aiutare.
Prima di partire, la mamma le diede un consiglio importante: “Ricorda, Cappuccetto, di restare sempre sul sentiero e non parlare con gli sconosciuti.” Cappuccetto annuì, presa il cesto e si avviò verso la casa della nonna, che si trovava al di là del bosco.
Mentre camminava nel bosco, godendosi i canti degli uccellini e il profumo dei fiori, Cappuccetto Rosso incontrò un lupo. Il lupo, con un sorriso furbo, le chiese: “Dove stai andando, piccola?” Cappuccetto, dimenticando l’avvertimento della mamma, rispose: “Vado dalla mia nonnina che abita dall’altra parte del bosco, sta male e le porto un po’ di cose buone.”
Il lupo, pensando a un piano malvagio, disse: “Perché non raccogli un po’ di fiori per la tua nonna? Sono sicuro che le piaceranno molto.” Cappuccetto Rosso pensò che fosse una buona idea e si mise a cercare i fiori più belli, mentre il lupo si diresse velocemente verso la casa della nonna.
Arrivato alla casa, il lupo bussò alla porta. La nonna, pensando fosse Cappuccetto, disse: “Entra, la porta è aperta.” Il lupo entrò e, con un balzo, ingoiò la povera nonna, poi si mise i suoi vestiti e si sdraiò nel letto, coprendosi fino al naso con le coperte.
Dopo un po’, Cappuccetto Rosso arrivò alla casa della nonna con il cesto pieno e un bel mazzo di fiori. Bussò alla porta e sentì una voce debole dire: “Entra, mia cara.” Entrata, posò il cesto e si avvicinò al letto, notando qualcosa di strano.
“Nonna, che grandi occhi hai!” esclamò Cappuccetto. “Sono per vederti meglio, mia cara,” rispose il lupo, cercando di imitare la voce della nonna. “E che grandi orecchie hai!” continuò la bambina. “Sono per sentirti meglio,” rispose il lupo. “E che grande bocca hai!” disse Cappuccetto, iniziando a intuire che qualcosa non andava. “È per… mangiarti meglio!” ruggì il lupo, saltando fuori dal letto.
Cappuccetto Rosso urlò, ma il lupo la inghiottì in un solo boccone, proprio come aveva fatto con la nonna. Ora, nel ventre del lupo, Cappuccetto e la nonna erano al buio, ma per fortuna stavano bene.
Nel frattempo, fuori dalla casetta, un cacciatore passava per il sentiero. Sentì dei rumori sospetti, simili a russare profondi, provenire dalla casa. “Questo non suona bene,” pensò, avvicinandosi per indagare. Entrando, vide il lupo, gonfio e addormentato nel letto della nonna. Capì subito cosa fosse successo: il lupo aveva inghiottito sia Cappuccetto Rosso che la nonna!
Il cacciatore, senza perdere tempo, prese le forbici e iniziò a tagliare con cautela la pancia del lupo addormentato. Dopo pochi tagli, vide qualcosa di rosso: era il mantello di Cappuccetto! Continuando a tagliare, finalmente riuscì a liberare sia la bambina che la nonna, che per fortuna erano illese.
Cappuccetto e la nonna, ancora scosse, abbracciarono il cacciatore, ringraziandolo per averle salvate. Poi, venne loro un’idea: decisero di dare al lupo una lezione che non avrebbe mai dimenticato. Insieme raccolsero delle pesanti pietre dal giardino e le misero con cura nella pancia del lupo ancora addormentato. Poi, il cacciatore cucì l’apertura con grande abilità, in modo che il lupo non si accorgesse di nulla.
Quando il lupo si svegliò, si sentì pesante e confuso. Non riusciva a capire cosa fosse successo. Provò a alzarsi, ma il peso delle pietre era troppo. Con ogni movimento, le pietre si muovevano rumorosamente nella sua pancia. Il lupo, spaventato e disorientato, tentò di scappare, ma non appena fece un passo, perse l’equilibrio e cadde a terra, incapace di rialzarsi.
Cappuccetto Rosso e la nonna, insieme al cacciatore, osservarono da una finestra. Videro il lupo che si contorceva e gemente, incapace di fuggire. La nonna prese la mano di Cappuccetto e disse: “Vedi, cara, a volte la cattiveria si ritorce contro chi la pratica.” Cappuccetto annuì, capendo la lezione. Aveva imparato l’importanza di ascoltare i consigli e di essere cauta.
Da quel giorno in poi, Cappuccetto Rosso non dimenticò mai l’insegnamento ricevuto. Ogni volta che attraversava il bosco, restava sempre sul sentiero e non parlava mai con gli sconosciuti. E così, lei e la sua nonna vissero ancora molte felici avventure insieme, sempre attente e sagge.