Menu Chiudi

La piccola fiammiferaia

Una fiaba di Hans Christian Andersen riscritta da Fiabeland, adatta a bambini di 9-11 anni.

C’era una volta, in una fredda notte d’inverno, una piccola bambina che camminava da sola per le strade innevate della città. I suoi capelli erano biondi e i suoi occhi grandi e tristi. La bambina indossava un cappottino troppo grande per lei, che era di sua sorella maggiore. Nelle sue manine, un po’ rosse per il freddo, teneva alcune scatole di fiammiferi.

La piccola fiammiferaia voleva vendere i suoi fiammiferi perché a casa non c’erano né pane né fuoco. Il suo papà era molto severo e non voleva che tornasse a casa senza aver venduto tutti i fiammiferi. Ma quella sera, nessuno sembrava notarla. Tutti erano occupati con i loro affari, camminando veloci per tornare nelle loro case calde e accoglienti.

La bambina, sentendo il freddo mordere le sue dita e i suoi piedini nudi (perché aveva perso le sue scarpine), decise di sedersi in un angolino tra due case, dove il vento gelido non arrivava tanto forte. Guardava le luci delle case, immaginando cosa ci fosse dentro: famiglie felici che si scaldavano vicino al camino, bambini che giocavano con i loro giocattoli nuovi, tavole piene di cibo buonissimo.

Con il passare delle ore, la notte diventava sempre più buia e la bambina sentiva il freddo diventare sempre più pungente. Guardava i suoi fiammiferi e pensava: “Se ne accendo uno, forse mi scaldò un pochino le dita”. Così, con manine tremanti, prese un fiammifero e lo strofinò contro la scatola. Subito, una piccola fiamma calda e luminosa apparve, e la bambina sentì un po’ di calore.

Nella luce del fiammifero, la bambina vide cose meravigliose. Vide una stanza grande e calda, con un camino dove bruciavano legni che scoppiettavano allegri. Vide una tavola imbandita con ogni sorta di leccornie: torte, dolci, pane caldo e una grossa oca arrosto. La bambina allungò la mano per prendere un pezzo di torta, ma in quel momento il fiammifero si spense e tutto sparì. Si ritrovò di nuovo al freddo, con la fame e la tristezza nel cuore.

La bambina accese un altro fiammifero, e questa volta vide un’altra visione meravigliosa. Vide un bellissimo albero di Natale, più alto di quello che aveva mai visto, con tante candele accese e migliaia di luci colorate. Sotto l’albero, c’erano giocattoli di ogni tipo: bambole, trenini, orsacchiotti, e pacchetti con nastri colorati. La bambina sorrise, immaginando di poter aprire quei regali. Ma anche questa volta, quando il fiammifero si spense, la visione scomparve.

Allora, la piccola fiammiferaia, ancora più fredda e triste, accese un altro fiammifero. Questa volta, vide qualcosa di ancora più speciale: sua nonna, l’unica persona al mondo che l’avesse mai amata veramente. La nonna sembrava così reale, così vicina, che la bambina allungò le braccine per abbracciarla. La nonna aveva un sorriso dolce e occhi pieni di amore. “Nonna, portami con te,” sussurrò la bambina, “Ho tanto freddo qui e tu sei sempre stata così buona con me.”

Ma, come prima, il fiammifero si spense e la visione svanì. La bambina si sentì ancora più sola e disperata. Guardò la scatola dei fiammiferi e vide che ne rimanevano ancora alcuni. “Se li accendo tutti insieme,” pensò, “forse vedrò ancora mia nonna e lei mi porterà via da qui.” Così, con le ultime forze, accese tutti i fiammiferi che le rimanevano.

La luce era così brillante che sembrava giorno. E in quella luce meravigliosa, la nonna apparve di nuovo, più chiara e più reale di prima. “Nonna!” gridò la bambina con gioia. “Nonna, ti prego, portami con te!”

La nonna, con un sorriso pieno di amore e di calore, stese le braccia verso la bambina. “Vieni, mia cara,” disse con una voce dolce come una ninna nanna. “Con me non avrai più freddo, non avrai più fame, e non sarai mai più sola.”

La bambina si sentì avvolgere in un abbraccio caldo e amorevole. Si sentì al sicuro, felice, come non si era mai sentita prima. Chiuse gli occhietti, ancora sorridendo, e si lasciò andare in quell’abbraccio pieno di amore.

La mattina seguente, i passanti trovarono la piccola fiammiferaia seduta nell’angolino tra le due case. Sembrava che stesse dormendo, con un sorriso sereno sulle labbra e un mucchietto di fiammiferi bruciati accanto a lei. “Povera bambina,” dissero, “deve essere morta di freddo.” Ma nessuno sapeva delle belle visioni che aveva visto, né della sua nonna che l’aveva portata con sé in un posto dove non avrebbe mai più sofferto.